IL PROGRAMMA TERAPEUTICO  WINNERS RETURN (TORNANO VINCITORI)

Programma indirizzato a soggetti a dipendenze di sostanze.

Queste persone sono generalmente a carico dell’Assistenza (in Svizzera) o dei servizi sanitari e sociali in altri paesi.
Il programma prevede due fasi:
– Un semestre di permanenza in Zimbabwe (Africa meridionale) [o in Europa se non è possibile il trasferimento] con l’obiettivo di riportare la persona a una confidenza con la vita e con il benessere naturale.
– Un eventuale altro semestre per progettare il futuro lavorativo/imprenditoriale della persona, tipicamente il lancio di una start-up green che potrà svilupparsi in Africa o eventualmente in altri paesi, incluso quello di origine.

Dettaglio della prima fase:
70 ore settimanali di attività (per 30 settimane) mirate a:
– Sostituire la zona di comfort abituale (che favorisce l’uso di sostanze).
– Ricostruire una forma di convivenza con la realtà e col benessere naturale.
– Apprezzare il fatto di essere vivi e godere di ciò che ci circonda.
20 ore di lavoro in serra più 20 ore di lavoro domestico.
10 ore di apprendimento linguistico.
10 ore di cultura generale.
10 ore di cure.
(10 ore di escursioni nel weekend).

Dettaglio della seconda fase:
Il progetto di seguito descritto si propone di formare persone attualmente in difficoltà, come giovani che desiderano avviare attività proprie in altri paesi, oppure riportare il know-how in patria, da introdurre nei campi in costante sviluppo della bioagricoltura, la bioedilizia, l’allevamento etico e altri.
L’obiettivo finale è creare imprese miste, etiche (ecosostenibili) in grado di operare in territorio africano o europeo.
Essendo di carattere internazionale gli attori coinvolti, nonché i soggetti candidati, il re-inserimento in paesi terzi viene avviato tramite contatti e accordi con Ambasciate, Istituzioni e Governi dei paesi interessati.

Attori:
Swiss Green Incubator (Associazione per lo sviluppo di attività e cultura di imprenditoria giovanile) Svizzera, Lugano, Via San Gottardo 22.
Rappresentante: Roberto Griglio (Imprenditore agricolo).
Aziende agricole svizzere, italiane e sudafricane (Zimbabwe).
Enti svizzeri che hanno in carico le persone candidate al progetto. La Swiss Green Incubator è un’associazione che raccoglie l’esperienza decennale di progettazione, formazione, reinserimento e creazione di start-up, soprattutto in ambito di produzione agro-alimentare (bio). Coordinerà il progetto in tutte le fasi e le diverse dislocazioni.

Oggetto
Obiettivo principale del progetto è mettere a punto un protocollo di formazione lavorativa per soggetti a rischio emarginazione, al fine di
favorirne il reinserimento sociale. Nel dettaglio, si auspica la creazione e lo sviluppo di imprese miste tra imprenditori europei, svizzeri e africani, che siano interessati a una formazione indirizzata alla creazione di start up.

Bisogni e contesto in cui si svolge il progetto
Il progetto proposto verrà sperimentato su un numero ristretto di soggetti, per ovvi motivi di criticità nella messa a punto delle azioni, della loro verifica in itinere e della codifica in un protocollo con punti cardine standard, ma adattabile alle diverse situazioni. Verranno inseriti nel progetto, come accennato, giovani europei, preferibilmente svizzeri, disposti ad aprire nuove strade in altri paesi, costruendo il proprio futuro in una professionalità solida, contemporaneamente antica e moderna. La formazione lavorativa sarà di tipo agricolo, orientata a coltivazioni bio di grande rendimento, come ad esempio piante e ortaggi di nicchia, erbe officinali, canapa, ad alto valore nutrizionale e versatili, utilizzabili anche in ambiti diversi da quello alimentare, come nella trasformazione, nel tessile e nell’edilizia. Prevede quindi sessioni di avvicinamento alla coltivazione, alla trasformazione dei raccolti, e di accenni commerciali di approccio alle modalità di vendita e distribuzione. I prodotti preferibilmente vengono inseriti nella linea Nutraceutica. I partecipanti verranno formati al lavoro sul campo, ovvero alla
preparazione del terreno, semina e messa a dimora di piantine, gestione della coltivazione (innaffiature, potature, concimazione, cura e monitoraggio della crescita, raccolta); e in merito alla trasformazione e alle modalità di distribuzione dei prodotti.

Modalità di selezione dei partecipanti: i partecipanti verranno selezionati, individualmente, su base volontaria, con l’autorizzazione degli enti competenti: Servizio Ticinese di cura per l’alcolismo. La selezione prevede alcuni colloqui, che verteranno sia sulla condizione attuale del candidato che sulle aspettative per il futuro (ricollocazione); sul retroterra culturale, sulle competenze, sulle attitudini e sul contesto di origine, in modo da poter costruire progettualità e strategie mirate. Chi parteciperà alla formazione presso le strutture dove si svolgono i progetti avrà un sostegno di tipo psicosociale, che oltre all’attività, già ergoterapica, potrà accompagnare chi lo vorrà in altri ambiti, pensati soprattutto per un futuro nel paese d’origine, in caso di ritorno, o per il territorio nel quale si lavora, nel caso in cui vi si debba soggiornare.

Obiettivi specifici:

Trasformare il tempo di permanenza in Assistenza in un tempo utile alla costruzione del futuro lavorativo.
Smuovere da eventuali secche sociali le risorse inutilizzate o latenti di giovani desiderosi di misurarsi in attività innovative.
Sensibilizzare all’importanza della formazione professionale e alla sua spendibilità in patria per un rientro di valore, che arricchisce la comunità.
Sensibilizzare la comunità locale, le aziende presenti e il mercato, in vista di un inserimento lavorativo delle persone, una volta formate.

Impatto: creazione di microeconomie stabili ed autosufficienti in Europa (particolarmente Svizzera) o in Africa.

Alcuni aspetti etici:
Rispetto per gli esseri viventi, l’ecosistema, i ritmi, la catena alimentare, i
destinatari/fruitori dei prodotti.
Massima sicurezza e tutela sul lavoro.
Pastorizzazione naturale.
Fertilizzanti naturali (letami, avanzi vegetali e concimi naturali in genere). Rotazione delle colture.
Prezzi equi. Economia solidale.

Soggetti
Target group: giovani in Assistenza (inizialmente 4)
Fasi 1 e 2

Coperture costi
Il progetto diventerà sostenibile dopo l’avvio, in quanto la produzione realizzata in Africa verrà in parte esportata e venduta sul mercato europeo (mercato farmacologico, cosmetico, integrativo/alimentare, ecc.) La copertura costi iniziale sarà garantita in parte con il pagamento della formazione da parte di istituzioni, associazioni, aziende, dall’altra da fondi pubblici da intercettare per mezzo di bandi nazionali e UE, raccolta fondi, prestiti, ecc. Risorse interne: strutture, esperienze formative, relazioni pubbliche consolidate.

Cenni storici sul progetto
Il progetto è frutto di diverse esperienze maturate negli anni 2000 nella Svizzera italiana (Canton Ticino) da soggetti diversi: società e associazioni, in collaborazione con enti pubblici e privati. La filosofia del progetto è incentrata sull’incontro tra la necessità di ricollocare alcuni soggetti: asilanti, detenuti, persone problematiche e appartenenti alle cosiddette fasce deboli, quindi anche semplicemente disoccupate (soggetti perciò da reinserire), risorse giovanili stagnanti, e il bisogno di incrementare le colture biologiche, la cui domanda attualmente e in crescita. Dall’incontro nasce un’istanza di formazione, sia in termini di professionalità nuove nell’ambito della coltivazione, trasformazione e distribuzione, sia in termini di avvio alla cooperazione e alla managerialità.

PRESUPPOSTI DEL PROGETTO

Il progetto è stato reso noto a chi si occupa di tossicodipendenza in Canton Ticino, come da accordi verbali intercorsi tra Swiss Green Incubator ed il Dott. Moriggia, presso la struttura di Ingrado di Lugano.
Il Dott. Moriggia ha specificato che Ingrado ha dei protocolli, che non includono la collaborazione con associazioni ma che possono permettere di accogliere nella struttura utenti proposti da S.G.I. che si presentino personalmente.
Swiss Green Incubator si pone due obiettivi:
1) Selezionare e formare giovani associati, con problematiche sociali, e coinvolgerli nella creazione di start up onde inserirsi nel mondo del lavoro.
2) Divulgare per mezzo di conferenze con medici ricercatori con anni d’esperienza sulla canapa, e formare i medici svizzeri sull’opportunità di seguire un progetto per la riduzione del danno con la canapa e l’ausilio di altre terapie combinate.
Questo progetto nasce dalla collaborazione tra professionisti del settore medico, educativo e produttivo.
Stiamo già operando nella riduzione del danno, utilizzando diversi strumenti:
1) la canapa terapeutica
2) terapie con campi magnetici
3) piani personalizzati di movimento
4) diete naturali calibrate e cibi naturali
ottenendo ottimi risultati dal punto di vista della limitazione da parte dei soggetti del desiderio di utilizzo di sostanze, in modo particolare alcol e cocaina.
Partendo da quel risultato l’associazione Swiss Green Incubator ha costruito un programma di riduzione del danno mirato per ragazzi in A.I. dai 20 anni ai 50 anni. Con questo progetto inclusivo, l’associazione vuole ottenere vari obiettivi terapeutici con gli utenti in A.I., alcuni generali per tutte le categorie, come motivare gli utenti nel non usare droghe pesanti o alcol, rimetterli in forma fisicamente per evitare l’insorgenza di patologie più importanti e di conseguenza pesanti per la collettività, tenere loro compagnia ed includere in un progetto comunitario i vari utenti. Fino ad arrivare ad obiettivi più specifici, come selezionare mediante piccoli lavori le capacità e le passioni degli utenti, per poi inserirli in progetti imprenditoriali, o come dipendenti. O semplicemente tenere in un gruppo i non abili al lavoro evitando i danni della passività.